Slow food

ETICHETTA NARRANTE 

POMODORO FIASCHETTO DI TORRE GUACETO

L’etichetta narrante è un progetto Slow Food e racconta il prodotto, chi lo produce e tutta la filiera

LA VARIETà

Il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto è ovale con un caratteristico pizzo, è di colore rosso acceso, ha buccia sottile e pesa circa di 15-20 grammi. Le piante producono piccoli grappoli di 4/5 pomodori dalla polpa saporita e dolce, con un grado brix che oscilla tra 8 e 9. 

Nel corso degli anni il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto era stato soppiantato da varietà ibride fino a quando i produttori del Presidio, con l’aiuto di Slow Food, lo hanno recuperato perché è un prodotto identitario della gastronomia di Carovigno e Brindisi.


IL TERRITORIO

I campi di pomodoro fiaschetto coltivati da Agricola Guaceto si trovano nella Riserva Naturale di Torre Guaceto, distanti circa 100 metri dal mare. Il terreno, a circa 50 metri slm è pianeggiante e di origine alluvionale, con buona fertilità e drenaggio che contrasta il ristagno superficiale. Attigua all’area coltivata si trova una zona olivicola circa 800 ettari. Gli inverni sono miti, piovosi, con temperature medie intorno ai 16°C e le estati sono calde, secche, con un periodo di siccità da maggio a ottobre.

LA COLTIVAZIONE

Il seme è scelto e conservato, di anno in anno, dai produttori. Viene fatto germinare in semenzaio e le piantine si trapiantano intorno al 19 marzo, giorno di S. Giuseppe, in campo. La superficie coltivata è poco superiore a un ettaro e ha una densità di impianto di circa 10.000 piante per ettaro. La scelta del terreno cambia ogni anno per via delle rotazioni con leguminose (sulla, facella, lupinella, favino), cereali (frumento duro) o maggese. Si fertilizza con concimi organici e si irriga a goccia. La difesa da malattie e parassiti avviene con rame, zolfo, polvere di roccia e bacillus. Le malerbe si eliminano più volte durante il ciclo di coltivazione, manualmente sulle file e meccanicamente tra le file. Al termine della raccolta, i residui colturali si estirpano manualmente e si trinciano per lasciarli poi sul terreno destinato a maggese.

LA RACCOLTA E
LA TRASFORMAZIONE

Matura verso la fine di giugno e si raccoglie a mano. In seguito, si pone a maturare all’ombra su graticci di canne. Si consuma fresco o si trasforma in concentrati o succhi (separando le bucce e i semi dalla polpa), salse agrodolci, pomodori secchi o in passata.